Energia quasi a 0, ma il fisco non molla: bollette semi-invariate
Vito Palladino • 26 aprile 2020
Crollo dei prezzi ma il fisco non molla
Dall'inizio della crisi COVID-19, con accentuazione al ribasso già iniziato in tempi non sospetti,
si è assistito ad un abbassamento dei prezzi elettrici e del gas a soglie davvero inimmaginabili,
addirittura in alcune giornate per degli orari specifici,
la borsa elettrica ha segnato costo energia 0€ in tutto il Paese,
orari in cui l’elettricità era sostanzialmente gratis;
Spiego meglio:
il prezzo stabilito nel «mercato del giorno prima»
che serve a calibrare produzione e consumi, per quegli specifici orari, è stato di 0,00€ al Mwh.
Oggi 26 Aprile, momento in cui scrivo,
nel primo pomeriggio il costo è di solo 0,01c.€/kwh all'ingrosso;
Significa che con 25€ una famiglia media (consumo di 2500kwh/annui)
o con 1000€ una Piccola Azienda (consumo annuo 100.000kwh/annui),
avrebbero in teoria potuto coprire i consumi elettrici di un anno intero.
Sono cose che possono succedere nel sistema elettrico italiano,
dove le energie rinnovabili hanno un peso rilevante ed in momenti come questo arrivano a coprire anche il 50% dei consumi,
perchè quando splende il sole e tira vento, sono così abbondanti da coprire l'intera richiesta ed anche più,
con conseguenza che quindi il prezzo può andare anche a zero.
Purtoppo però questo non significa che possiamo avere bollette quasi a zero o di importi irrisori,
perché la beffa per tutto il sistema italiano, è sempre la stessa:
come il petrolio può pure andare sotto zero, ma sulla benzina si continuano a pagare il 70% di tasse,
sull ’elettricità siamo anche a punte del 65%.
L'augurio è che presto, come tanto ventilato,
il governo possa intervenire su tutto il sistema
e possa davvero far in modo che le bollette possano divenire più "leggere" per il nostro paese;
Al momento, purtroppo, questo calo della materia prima, agisce solo su massimo il 35% della bolletta
e l'unico rimedio, oltre al fatto di puntare
su una tariffa legata al PUN (prezzo all'ingrosso dell'energia) e non ad un prezzo fisso,
è quello di continuare a fare efficienza energetica e puntare su interventi di risanamento degli impianti
per ridurre i propri consumi;

Negli ultimi anni, il mercato dell'energia e delle telecomunicazioni in Italia è diventato sempre più complesso e, purtroppo, terreno fertile per pratiche commerciali scorrette. Bollette incomprensibili, venditori non qualificati e truffe diffuse hanno lasciato migliaia di consumatori e imprese vulnerabili e frustrati. Una recente iniziativa del Governo potrebbe finalmente cambiare le cose: l’introduzione della figura certificata dell’ Utility Manager .

Il telemarketing aggressivo e spesso illegale sta dilagando sempre maggiormente anche nel Sud Italia, colpendo migliaia di consumatori ignari. Nonostante il Registro delle Opposizioni e le sanzioni del Garante per la Privacy, le truffe perpetrate da call center illegali sono in costante crescita, con tattiche sempre più ingegnose per ingannare le persone e far firmare contratti di luce e gas a condizioni peggiorative.

L'energia elettrica è un elemento fondamentale per l'economia italiana, e il Prezzo Unico Nazionale (PUN) rappresenta il punto di riferimento per il mercato energetico. Le previsioni per il 2025 indicano cambiamenti significativi che potrebbero influenzare i costi energetici per consumatori e imprese. Con questo articolo, intendiamo offrire un'analisi dettagliata delle tendenze attuali, dei fattori chiave e delle proiezioni per il futuro, con l'obiettivo di fornire informazioni utili a tutti coloro che desiderano comprendere meglio il mercato energetico italiano.

Negli ultimi mesi l'Europa ha affrontato sfide significative nel settore energetico, con la Francia al centro di controversie dovute alle sue politiche di esportazione di energia. Queste decisioni stanno influenzando non solo il mercato interno francese ma anche i mercati energetici dei paesi confinanti, inclusa l'Italia. La Francia ha imposto restrizioni all'esportazione di energia elettrica, principale conseguenza della manutenzione di 32 dei suoi 56 reattori nucleari, con riduzioni alle esportazioni al momento previste fino ad Ottobre 2024. Questi limiti hanno causato un aumento dei prezzi all'ingrosso dell'energia in Italia, soprattutto durante questi mesi estivi, periodo di picco per la domanda a causa dell'intensificarsi dell'uso dei sistemi di raffreddamento.

Ci capita spesso di dover assistere clienti in un momento molto importante, come il trasferimento della loro azienda in un nuovo stabile o il trasloco in una nuova abitazione. La richiesta che ci fanno è di intestare a loro nome, o a quello della propria azienda, le utenze di luce e gas. MA QUAL'E' LA PRIMA COSA DA VERIFICARE QUANDO SI HA QUESTA ESIGENZA? Verificare se le utenze sono ATTIVE o DISATTIVATE : in pratica, bisogna controllare se la luce e il gas sono disponibili. A volte, per verificarlo, basta sollevare la levetta del contatore della luce e aprire la valvola del gas in modo da capire se le utenze sono funzionanti. Se i contatori sono attivi, è sufficiente effettuare la VOLTURA; se i contatori sono disattivati, è necessario procedere con il SUBENTRO e quindi chiedere la riattivazione delle utenze;

La transizione verso la mobilità sostenibile riceve un nuovo impulso grazie all'iniziativa "Bonus Colonnine", promossa da Invitalia con contributo concesso dal MASE , che con un budget di 87,5 milioni di euro, offre un contributo a fondo perduto per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, segnando un passo importante verso un futuro più verde.

SOCIETA' ENERGETICA ITALIANA: La società ha proceduto all' attivazione di forniture di luce e gas senza il consenso dei consumatori , sollecitando inoltre il pagamento di somme non dovute ed ostacolando il diritto di ripensamento degli utenti. Questa pratica non è isolata: numerose agenzie e società senza scrupoli continuano a trarre in inganno anche i consumatori più cauti. La strategia più sicura sembra essere quella di interrompere immediatamente la chiamata non appena si riconosce l'intento e di affidarsi esclusivamente a consulenti di provata affidabilità.

L'Italia sta percorrendo una strada innovativa nel settore energetico, con l'introduzione dell'applicazione dei prezzi zonali prevista per il 2025. Questo cambio di rotta, dal sistema del Prezzo Unico Nazionale (PUN) a un modello zonale, promette di rendere il mercato dell'energia più efficiente, equo e sostenibile. Ma cosa significa questo per il consumatore medio? Scopriamolo insieme