Giovanni ed i suoi 30.000 km a bordo di un'auto elettrica
websitebuilder • 22 aprile 2020
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“I miei 30mila km con la Zoe: pregi e difetti”
di Giovanni (scritto estate 2019)
Guido un’auto elettrica, la Renault ZOE, da 2 anni. Mi sono orientato sulla versione R240, con il più recente motore d’origine Renault, soprattutto perché assicurava una maggiore efficienza (meno spreco di corrente) nelle ricariche casalinghe a bassa potenza, quelle da me usate prevalentemente. Ho quindi acquistato una Renault ZOE R240 Flex con 9mila km da un concessionario della provincia di Roma. Ora, dopo 24 mesi, ho percorso 40mila km e nessun problema.
L’ostacolo più grande per fare il “grande salto” era il costo d’acquisto di un’auto elettrica, visto il costo maggiore rispetto ad un'equivalente vettura endotermica. Consapevole della cosa, sono riuscito ad individuare una Renault ZOE, in allestimento Intens. Era perfetta da tutti i punti di vista 17.000 € tutto compreso, importo da cui è stato scalato il valore del mio usato.
“Primo viaggio, da Altamura a Frosinone”
partito con la famiglia (moglie e figli), mi sono recato dal concessionario a Frosinone per dare in permuta la mia vecchia gasolio e ritirare la ZOE! Il ritorno è stata la prima occasione per affrontare un viaggetto (circa 370 km) con la mia “nuova” Renault ZOE. Tenendo conto di un’autonomia con singola ricarica di circa 190 km, ho pianificato due soste intermedie visionando le varie App disponbili di ricerca colonnine:
prima sosta a Nola (per il pranzo), e un’altra a Potenza (per un caffè ed piccola pausa).
In entrambe le località ho trovato colonnine funzionanti, e quindi in serata siamo rincasati, un po’ stanchi ma soddisfatti.
Parliamo di costi: bollo, assicurazione, ricarica…
Di seguito cerco di riassumere i costi medi di gestione annuali della mia EV (con percorrenza 20mila km), mettendoli a confronto con quelli della mia vecchia auto (tra parentesi), in modo tale che possiate avere tutti gli elementi necessari a calcolare il costo totale di possesso:
Bollo: 0 € (270 €)
RCA: 150 € (400 €)
Carburante: 620 € (2000 €)
Tagliando: 80 € (300 €)
Pertanto, attualmente con la mia ZOE spendo in un anno un totale di circa 850 €, mentre prima con l’endotermica ne spendevo quasi 3000 €.
Quindi quali sono secondo me i punti di forza della ZOE:
batteria che si degrada molto lentamente(grazie ad un efficace sistema di raffreddamento ad aria forzata);
autonomia ottima con la più recente batteria “ZE 40”;
ricarica in corrente alternata fino a 22 kW, che permette di sfruttare al meglio le colonnine che erogano proprio 22 kW (e quindi fare il “pieno” in un’ora se la batteria ha una capacità di 22 kWh, o in un paio di ore se la batteria è da 41 kWh) e rendere così possibile affrontare viaggi fuori porta in tempi ragionevoli.
“L’autonomia? Io nell'uso quotidiano faccio mediamente 300 km con una ricarica completa”
La ZOE che ho acquistato aveva inizialmente la batteria da 22 kWh, ma, previo pagamento di 3.500 € ho fatto un up-grade e sostituito la vecchia batteria da 22 kWh con quella nuova da 41 kWh. Il fatto di poter quasi raddoppiare l’autonomia è stato grandioso e da allora la mia ZOE R240 è di fatto diventata una R90, potendo oggi vantare un’autonomia reale di ben 300-320 km, un bel balzo in avanti!
“La ricarica? Una volta alla settimana”
Con un range di 300 km, ora ricarico la mia ZOE anche una sola volta a settimana. L’ansia d’autonomia è un ricordo ed è anche possibile affrontare viaggi non troppo lunghi senza patemi d’animo. Quando decidiamo di trascorrere la domenica in una qualsiasi località, riesco a gestire il tutto con una singola ricarica (fatta la notte precedente). Una delle ultime destinazioni che mi tornano in mente è Vieste, sul gargano.
Con la vecchia batteria non ho mai osato andarci, anche perché prima non esistevano colonnine li nei dintorni. Ma con la nuova, sono riuscito tranquillamente ad arrivarci e tornare a casa senza ricaricare, scoprendo anche numerosi nuovi punti di ricarica ormai presenti sul tragitto (segnalati dalle App), ed una volta a casa il display riportava ancora 130 km di autonomia residua con un consumo medio record!!
Con la nuova batteria da 41 kWh ho affrontato anche viaggi più lunghi. Ho trascorso dei fine settimana a Castellabate (sa), ad Otranto e a Senigallia (AN). In questi casi ho studiato preventivamente la collocazione delle colonnine e pernottato in hotel che mi hanno concesso gratuitamente la ricarica. Ho verificato che in autostrada, andando ad una media di 100 km/h, la ZOE è in grado di percorrere all’incirca 480 km. Quindi le destinazioni distanti meno di 500 km, sono ora facilmente raggiungibili. Al massimo si potrà aumentare l'autonomia durante una piccola sosta intermedia , durante la quale approfittare per andare in bagno, mangiare qualcosina e sgranchirsi un po’ le gambe.
“Quanto tempo ci vuole per ricaricarla?”.
“Dipende dalla potenza disponibile alla presa di ricarica. Dalle colonnine a 22 kW circa un paio d’ore; a casa, ricaricando ad esempio a 3,7 kW, circa 13 ore”. Purtroppo molti pensano al processo di ricarica come al rifornimento di benzina o gasolio. Non sanno che le elettriche possono essere ricaricate a casa di notte (mentre si dorme) o in ufficio (mentre si lavora) o al centro commerciale (mentre si fa la spesa). È proprio questa una delle caratteristiche che mi piacciono di più! Ricarico nel 95% dei casi la notte nel box (trovando l’auto al 100% la mattina seguente) e durante il giorno al lavoro. Non perdo più tempo dal distributore! Anche quando viaggio e devo fermarmi per un rabbocco, ne approfitto per fare qualcos’altro. Tipo passeggiare, fare shopping o prendere un caffè. Per questo apprezzo molto le colonnine in posti “strategici”, vicino a punti d’interesse paesaggistico, storico e artistico
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Normalmente ricarico la ZOE di notte in garage impostando l’EVR su 3,7 kW, lasciando comunque più di 1,2 kW per eventuali altri consumi dell’appartamento (con potenza contrattuale di 3 kW la potenza disponibile è di 3,3 kW; mentre con potenza contrattuale di 4,5 kW la potenza disponibile è di 4,95 kW).
La cosa più bella della ZOE come per tutte le elettriche, è Mettersi alla guida :
1) La ZOE, come tutte le EV, non emette sostanze inquinanti allo scarico. Quindi non capita mai di respirare i propri gas puzzolenti che rientrano nell’abitacolo né di costringere a farli respirare a coloro che passano vicino all’auto. Prima, quando con la macchina termica facevo manovra per entrare o uscire dal garage, mi capitava spesso di far respirare, purtroppo,
i gas di scarico ai miei figli.
2) Assenza di rumori. La ZOE si avvia semplicemente premendo il pulsante “start”, nel silenzio assoluto e con la comparsa della scritta “ready” sul quadro della strumentazione. Una volta messo il selettore su D (Drive), anche senza schiacciare sull’acceleratore, la ZOE inizia a muoversi dolcemente, come se fluttuasse, accompagnata (fino a 30 km/h) da un suono artificiale (comunque disattivabile tramite pulsante) che serve ad avvertire i pedoni. In marcia, la ZOE qualche scricchiolio ogni tanto lo produce, dato che i materiali usati per gli interni sono per lo più plastiche di qualità non eccelsa. Tuttavia è molto più silenziosa rispetto a tutte le auto termiche.
3) Quasi totale assenza di fastidiose vibrazioni. L’auto procede fluida e senza strappi, non sobbalza né singhiozza come fanno le termiche, soprattutto ai bassi regimi.
4) Scatto fulmineo. La caratteristica più divertente della ZOE, quella che esalta la piacevolezza di guida in elettrico, è lo scatto eccezionale da fermo e da quasi fermo. Come è noto, le auto elettriche hanno la coppia massima disponibile fin da subito (da zero giri). Ovviamente la ZOE non ha lo scatto bruciante di una Tesla Model S o di una BMW i3, ma comunque grazie ai suoi 92 CV e alla coppia di 220 Nm accelera da 0 a 50 km/h in soli 4 secondi. Nelle partenze ai semafori o alle rotonde, ma anche nelle brevi riprese da velocità medio-basse, nessuna endotermica su ruote riesce a starmi dietro!
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Negli ultimi anni, il mercato dell'energia e delle telecomunicazioni in Italia è diventato sempre più complesso e, purtroppo, terreno fertile per pratiche commerciali scorrette. Bollette incomprensibili, venditori non qualificati e truffe diffuse hanno lasciato migliaia di consumatori e imprese vulnerabili e frustrati. Una recente iniziativa del Governo potrebbe finalmente cambiare le cose: l’introduzione della figura certificata dell’ Utility Manager .

Il telemarketing aggressivo e spesso illegale sta dilagando sempre maggiormente anche nel Sud Italia, colpendo migliaia di consumatori ignari. Nonostante il Registro delle Opposizioni e le sanzioni del Garante per la Privacy, le truffe perpetrate da call center illegali sono in costante crescita, con tattiche sempre più ingegnose per ingannare le persone e far firmare contratti di luce e gas a condizioni peggiorative.

L'energia elettrica è un elemento fondamentale per l'economia italiana, e il Prezzo Unico Nazionale (PUN) rappresenta il punto di riferimento per il mercato energetico. Le previsioni per il 2025 indicano cambiamenti significativi che potrebbero influenzare i costi energetici per consumatori e imprese. Con questo articolo, intendiamo offrire un'analisi dettagliata delle tendenze attuali, dei fattori chiave e delle proiezioni per il futuro, con l'obiettivo di fornire informazioni utili a tutti coloro che desiderano comprendere meglio il mercato energetico italiano.

Negli ultimi mesi l'Europa ha affrontato sfide significative nel settore energetico, con la Francia al centro di controversie dovute alle sue politiche di esportazione di energia. Queste decisioni stanno influenzando non solo il mercato interno francese ma anche i mercati energetici dei paesi confinanti, inclusa l'Italia. La Francia ha imposto restrizioni all'esportazione di energia elettrica, principale conseguenza della manutenzione di 32 dei suoi 56 reattori nucleari, con riduzioni alle esportazioni al momento previste fino ad Ottobre 2024. Questi limiti hanno causato un aumento dei prezzi all'ingrosso dell'energia in Italia, soprattutto durante questi mesi estivi, periodo di picco per la domanda a causa dell'intensificarsi dell'uso dei sistemi di raffreddamento.

Ci capita spesso di dover assistere clienti in un momento molto importante, come il trasferimento della loro azienda in un nuovo stabile o il trasloco in una nuova abitazione. La richiesta che ci fanno è di intestare a loro nome, o a quello della propria azienda, le utenze di luce e gas. MA QUAL'E' LA PRIMA COSA DA VERIFICARE QUANDO SI HA QUESTA ESIGENZA? Verificare se le utenze sono ATTIVE o DISATTIVATE : in pratica, bisogna controllare se la luce e il gas sono disponibili. A volte, per verificarlo, basta sollevare la levetta del contatore della luce e aprire la valvola del gas in modo da capire se le utenze sono funzionanti. Se i contatori sono attivi, è sufficiente effettuare la VOLTURA; se i contatori sono disattivati, è necessario procedere con il SUBENTRO e quindi chiedere la riattivazione delle utenze;

La transizione verso la mobilità sostenibile riceve un nuovo impulso grazie all'iniziativa "Bonus Colonnine", promossa da Invitalia con contributo concesso dal MASE , che con un budget di 87,5 milioni di euro, offre un contributo a fondo perduto per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, segnando un passo importante verso un futuro più verde.

SOCIETA' ENERGETICA ITALIANA: La società ha proceduto all' attivazione di forniture di luce e gas senza il consenso dei consumatori , sollecitando inoltre il pagamento di somme non dovute ed ostacolando il diritto di ripensamento degli utenti. Questa pratica non è isolata: numerose agenzie e società senza scrupoli continuano a trarre in inganno anche i consumatori più cauti. La strategia più sicura sembra essere quella di interrompere immediatamente la chiamata non appena si riconosce l'intento e di affidarsi esclusivamente a consulenti di provata affidabilità.

L'Italia sta percorrendo una strada innovativa nel settore energetico, con l'introduzione dell'applicazione dei prezzi zonali prevista per il 2025. Questo cambio di rotta, dal sistema del Prezzo Unico Nazionale (PUN) a un modello zonale, promette di rendere il mercato dell'energia più efficiente, equo e sostenibile. Ma cosa significa questo per il consumatore medio? Scopriamolo insieme