La guida definitiva alla ricarica dell'auto elettrica
websitebuilder • 22 aprile 2020
Chi non ha mai utilizzato un'auto elettrica ha le idee poco chiare sui metodi di ricarica e sulle tipologie di colonnine esistenti.
In questa guida facciamo definitivamente chiarezza su prese, standard e potenze
Come ricarico l’auto elettrica?
Ormai tutti i costruttori, salvo poche eccezioni, sono concordi che nel giro di 10 anni le auto elettriche saranno le più utilizzate, sostituendo i mezzi a combustibile. Ma già oggi, specialmente in alcuni Paesi, stanno raggiungendo volumi di vendita importanti, e parallelamente alla loro diffusione si è sviluppata una rete di ricarica per consentire ai guidatori elettrici spostamenti il più possibile agevoli. A causa però di tecnologie non ancora mature, concorrenza, e a volte anche errori, si è andata a creare una situazione che al non appassionato del settore appare come una giungla inestricabile di cavi, spine e prese, colonnine di ogni tipo e forma, tanto che a volte sembra impossibile capirci qualcosa. Con questa guida cercheremo di fare chiarezza sui vari tipi di ricarica esistenti, sulle scelte dei costruttori di automobili, sulle prese standard e su quelle obsolete, e su come funzionano le colonnine più diffuse, così da offrire un quadro chiaro anche per il neofita che si avvicina a questo mondo con qualche timore.
Corrente alternata o corrente continua?
Una prima doverosa distinzione tra le tecnologie di ricarica per i veicoli elettrici è quella tra il tipo di corrente elettrica utilizzata, se alternata o continua. Entrambe hanno pregi e difetti, anche se il mercato va chiaramente nella direzione di utilizzare la alternata (AC) per la ricarica lenta o casalinga, e la continua (DC) per la ricarica veloce o super veloce. Queste due varianti a loro volta hanno dato origine a diverse prese e connettori, come vedremo più avanti.
La corrente alternata è la forma in cui è normalmente distribuita l’energia nelle prese di ogni abitazione e di ogni utenza, e può essere in monofase (cioè la tipica 220 volt) o trifase (380 volt). Scegliere questo tipo di corrente per caricare un mezzo elettrico consente di utilizzare la struttura di distribuzione così come già esistente, purchè la potenza a monte del contatore sia sufficiente.
Se dal lato colonnina questo semplifica le cose, dalla parte dell’automobile sarà necessario un caricatore a bordo(fornito in dotazione con auto), per convertire la corrente in entrata in continua, perchè è così che poi passa alle batterie.
Per quanto riguarda la corrente continua avviene esattamente l’opposto, cioè la AC del sistema distributivo viene trasformata in continua (DC a 400 volt) all’interno della colonnina, per passare direttamente nella vettura, che in questo caso non ha un caricatore a bordo.
Questo componente però si trova invece nella colonnina, il che la rende spesso più voluminosa e costosa.
Va da sè che le due tecnologie non sono interscambiabili tra loro: ogni auto deve rispettare la scelta del costruttore e non potrà caricarsi dai punti di ricarica opposti, tranne nelle auto dove sono previsti entrambi i metodi, anche se a velocità (potenze) diverse.
Perchè prese diverse da quelle esistenti?
Come vedremo nei prossimi punti, entrambe le tecnologie hanno prese e spine dedicate, decisamente diverse da quelle domestiche che siamo abituati a vedere, diverse anche da quelle industriali. Questo si rende necessario perchè il grado di sicurezza che devono offrire è superiore alla norma, essendoci in gioco potenze elettriche molto elevate e quindi pericolose. Altro punto a spiegazione della complessità è la versatilità che in certi casi è necessaria. Lo stesso connettore deve poter gestire bassi carichi ma anche alti, in alcuni casi sia corrente monofase che trifase, oltre alla comunicazione tra il veicolo e il punto di ricarica. Tutte cose molto difficili da attuare senza “inventare” nuove spine. Dopo alcuni anni in cui sembrava fossimo destinati al moltiplicarsi di forme e dimensioni, nonchè anche costi, si sta gradualmente arrivando a soluzioni globali, mantenendo solo alcune differenze per tipologia e continente di riferimento.
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