LO SAI QUAL'E' L'ULTIMA COSA DA CONSIDERARE IN UN CONTRATTO DI FORNITURA ELETTRICO?

Vito Palladino • 22 aprile 2020
E se la tariffa dell’energia fosse l’ultima cosa da considerare in un contratto di fornitura?

Gli imprenditori e i responsabili ufficio acquisti hanno, tra le tante loro mansioni, quella di ottimizzare la spesa per l’energia elettrica.
Si tratta di una missione difficile, resa ancora più improba da:
1) un documento contabile, la fattura dell'energia, talmente complicata che ci si limita a vederne solo il risultato finale, senza nemmeno tentare di capire come tale costo si sia formato;
2) l'insistenza continua di callcenter e venditori, che prospettano mirabolanti risparmi sulla base di una loro ineguagliabile offerta tariffaria;

In questo articolo, invece, vedremo quanto possa incidere il cambio di fornitore per l’energia a parità delle altre condizioni, e se esistono altre azioni, di solito neglette, che possono produrre risparmi significativi.

Le 5 voci di costo in fattura:

A titolo di esempio, qui di seguito si riporta la suddivisione dei costi in fattura addebitati ad un piccolo artigiano con Servizio Elettrico Nazionale, il quale nel mese di Luglio 2018 ha consumato circa 4'000 kWh in Bassa Tensione, per una spesa di circa € 1'100:
che in termini percentuali, separando le imposte dall’IVA, risulta:

SPESA PER LA MATERIA ENERGIA: 28%
SPESA PER TRASPORTO E GESTIONE DEL CONTATORE: 22%
ONERI DI SISTEMA: 36%
IMPOSTE: 4%
+ IVA al 10%

Come si può vedere, le voci principali che concorrono alla formazione dell'importo totale sono 5.
Di queste, l’unica su cui normalmente si ritiene possibile ottenere dei risparmi è la voce “spesa per la materia energia”, che però copre solo circa 1/3 della fattura. Le altre voci di costo, essendo stabilite dall’Autorità o dallo Stato, vengono ritenute solitamente una sorta di “tassa”, non soggetta ad alcuna ottimizzazione, né tantomeno contrattazione.

Che impatto può avere cambiare il fornitore?
Uno studio rivela che prendendo in considerazione le migliori offerte dei principali 12 fornitori di energia italiana, 10 società su 12 differiscono per meno del 10% rispetto alla media; 

La conclusione che ne possiamo trarre è di grande impatto:
A meno di comportamenti poco trasparenti (cosa che molto spesso ci si trova ad affrontare) da parte di alcuni fornitori, a parità di condizioni, il passaggio dall’uno all’altra società ha un impatto percentuale sulla bolletta limitato.

Esistono altre azioni per ottimizzare la propria fornitura?
A dispetto di quanto si possa pensare, è invece possibile agire in modo efficace su tutte le voci di costo in fattura.
A parità di consumi, esistono infatti almeno 8 azioni che possono essere intraprese per ottimizzare il costo di fornitura,
oltre alle risapute azioni di efficientamento energetico (perchè il principale risparmio viene dal kwh non consumato) 
e le principali sono:

1) GIUSTA SCELTA DELLA POTENZA IMPEGNATA
2) ELIMINAZIONE DELL'ENERGIA REATTIVA
3)AGEVOLAZIONI FISCALI PER ENERGIVORI
4) IVA AGEVOLATA
5) OPZIONE TARIFFARIA TRASPARENTE
6) FATTURA SU CONSUMO REALE E NON STIMATO
7)Variare nel Tempo DA TARIFFA FISSA a VARIABILE e Viceversa in virtù delle condizioni di mercato
8) OPZIONE ORARIA CORRETTA TRA MONOrario/BIorario/TRE Fasce

Quindi E’ solo questione di prezzo, o anche di qualità?
Una cosa è certa. Ciascun utente, indipendentemente dal fornitore con cui è legato contrattualmente, riceve sempre la stessa energia elettrica che circola nell’unica Rete Nazionale esistente.
Da ciò la comune convinzione che non esiste differenza nella qualità del servizio che può essere offerto dai diversi Fornitori.
Invece, esistono altri importanti fattori che determinano una sostanziale differenza nella qualità del servizio:

La trasparenza nella fatturazione;
La solidità finanziaria del fornitore;
L'Ecosostenibilità;
I Servizi Aggiuntivi;

Nonchè la differenza più importante che può fare davvero la differenza:
Un CONSULENTE SERIO che possa consigliarvi nella massima trasparenza le scelte corrette da fare nel tempo, perchè non esiste l'offerta definitiva, ma un monitoraggio che va fatto costantemente giorno per giorno,mese dopo mese e che solo un consulente serio può garantirvi;

Pertanto, da dove cominciare ad ottimizzare una fornitura?
Per aiutare imprenditori e responsabili ufficio acquisti a districarsi in questo labirinto, siamo a completa disposizione aiutandovi nell'analizzare la vostra fornitura.
Questo metodo si basa sull'analisi sistematica di tutte le voci che compongono una fattura (compresi oneri di sistema, iva, imposte e trasporto), valutando l'impatto economico che potrebbero avere tutte le azioni da compiere, nonché sulla valutazione della qualità del servizio offerto dal fornitore e su eventuali soluzioni di efficientamento degli impianti;


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